Per la proposta di concordato preventivo (CPB) del biennio 2025/2026 per i contribuenti ISA si utilizzano i redditi (lavoro autonomo o impresa) del periodo d’imposta precedente (2024).
Si tiene ulteriormente conto anche degli andamenti economici e dei mercati e delle redditività individuali e settoriali rilevabili dagli indici di affidabilità fiscale (ISA) del 2024 e degli anni pregressi.
È stato licenziato il decreto del 28 aprile 2025 con il quale il Ministero dell’economia e delle finanze ha approvato la metodologia destinata ai contribuenti Isa per lo sviluppo della proposta di concordato preventivo biennale (CPB), ai sensi dell’art. 9 del d.lgs. 13/2024, del biennio 2025/2026.
La proposta di concordato, infatti, deve essere elaborata, dall'Agenzia delle entrate, in coerenza con i dati dichiarati dal contribuente e la metodologia di sviluppo, predisposta per i contribuenti di minori dimensioni, fa riferimento a specifiche attività economiche, tenendo conto degli andamenti economici e dei mercati, delle redditività individuali e settoriali, come desumibili dagli indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa), di cui all'art. 9-bis del D.L. 50/2017, convertito, con modificazioni, dalla legge 96/2017 e delle risultanze della loro applicazione; la metodologia è sempre approvata con uno specifico decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, sentito il Garante per la protezione dei dati personali.
Dal detto provvedimento si rileva che la metodologia è precisata nell’allegato 1, parte integrante del provvedimento, e quest’ultimo ricalca, complessivamente, quello del 14 giugno 2024, relativo alla predisposizione delle proposte di accordo con il Fisco per il biennio 2024/2025.
Nel citato allegato sono indicati i passaggi che portano alla proposta per i contribuenti che hanno applicato gli Isa per il periodo d’imposta appena trascorso (2024), sia ai fini della determinazione delle imposte dirette che del tributo regionale (Irap), attuando i seguenti passaggi: misurazione dei singoli indicatori elementari di affidabilità e anomalia, valutazione dei risultati economici nella gestione operativa negli ultimi tre periodi d’imposta, confronto con valori di riferimento settoriali, criterio formulazione base Irap e rivalutazione con proiezione macroeconomiche.
La misurazione dei singoli indicatori elementari tiene conto della durata e decumulo delle scorte e del valore aggiunto per addetto mentre, per la maggior stima, si tiene conto di un coefficiente di benchmark, determinato dal valore modale di riferimento della distribuzione osservata del rapporto tra il valore aggiunto dichiarato e quello stimato dei contribuenti totalmente affidabili del comparto economico di appartenenza.
Con riferimento alla rivalutazione del risultato ottenuto dopo i passaggi sopra indicati, la nota metodologia indica la necessità di tenere conto delle proiezioni del prodotto interno lordo (Pil) e della relativa crescita (o decrescita), con la conseguenza che il reddito proposto dovrà essere incrementato tenendo conto della percentuale del 3,3% per il 2025 e del 3,1% per il 2026.
Si parte, quindi, come è avvenuto per il primo biennio, dal reddito dichiarato nel periodo d’imposta precedente al biennio considerato; quindi, per il biennio 205/2026 si tiene conto del reddito dichiarato nel 2024, facendo riferimento ai redditi di lavoro autonomo (art. 15 del d.lgs. 13/2024) e d’impresa (art. 16 del d.lgs. 13/2024) e del valore della produzione netta, rilevante ai fini Irap (art. 17 del d.lgs. 13/2024).
L’art. 4 del decreto richiama quanto previsto dal comma 2 dell’art. 19 del decreto istitutivo del concordato ovvero che, in presenza di circostanze eccezionali, da individuare con specifico provvedimento del ministero dell’economia (decreto del 14 giugno 2024) e che hanno determinato una contrazione dei redditi o della valore della produzione netta per una quota superiore al 50%, rispetto a quelli utilizzati per l’accordo, quest’ultimo cessa di avere effetti.
Il successivo art. 5, invece, come già disposto con il richiamato provvedimento del 14 giugno 2024 conferma il possibile adeguamento della proposta concordataria per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025, in presenza di determinati eventi straordinari; la riduzione dei redditi e del valore della produzione è modulata in relazione alla sospensione dell’attività economica (da 30 giorni a oltre 120 giorni) a partire dal 10% fino al 30%.
Infine, al fine di raggiungere un graduale raggiungimento della piena affidabilità (voto pari a 10) alla fine del biennio, la proposta per il 2025 tiene conto dei redditi dichiarati per il periodo precedente (2024) e, nella misura del 50%, del maggiore reddito individuato con la metodologia prevista, di cui all’allegato richiamato. Fabrizio G. Poggiani - ITALIA OGGI (riproduzione riservata)
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